Intervistiamo il "barone nero"
Roberto Jonghi Lavarini, 48 anni, storico e noto esponente della destra sociale e identitaria italiana, di quella più tradizionalista e radicale, fortemente critica nei confronti della modernità e della globalizzazione. Lo abbiamo raggiunto, con una video chiamata, in villeggiatura, in versione bucolica, nella terra di origine della sua famiglia, Urnafasch, cosi i Walser (piccola ma fiera minoranza etnico linguistica tedesco vallese del Monte Rosa) chiamano il paese di Ornavasso in Val d'Ossola. La sua è una visione del mondo, condivisibile o meno, ricca di riferimenti culturali, suggestioni mito simboliche e scomode verità che pochi osano dire. Avrà certo i suoi limiti ed i suoi difetti, ma è persona chiara, coerente e cordiale, qualità sempre più rare, non solo in politica.
Roberto Jonghi Lavarini (a cura di Mario Barozzi) - luglio 2020
Ha da poco ricevuto una condanna a due anni per apologia di fascismo, ci dia la sua versione dei fatti... Si tratta di una condanna politica, assurda e ingiusta, senza avere analizzato prove e sentito testimoni, per un video di soli due minuti che ha malamente stravolto e sintetizzato una mia lunga e articolata intervista di quasi tre ore a Le Iene, andata in onda senza la mia necessaria autorizzazione liberatoria. Faremo certamente motivato ricorso in appello.
Quindi rinnega quello che ha detto? Il mio personale giudizio storico su Mussolini ed il Fascismo è complessivamente positivo. Ma si tratta di un pensiero comune, condiviso da almeno un terzo del popolo italiano, confutato, peraltro da storici obbiettivi e da dati inequivocabili. Non rinnego la mia storia politica, tantomeno le mie idee. Semplicemente voglio essere giudicato per quello che dico, faccio e sono veramente, non per quello che gli altri mi fanno dire o dicono di me.
Ma era accusato anche di razzismo e antisemitismo? Scemenze infami, chi mi conosce sa benissimo che rispetto sinceramente tutte le diverse identità e tradizioni (culturali, religiose ed etniche) che compongono e arricchiscono la nostra umanità. Anzi, proprio perché voglio tutelare le differenti caratteristiche di ciascun popolo, a partire dal mio, sono contro il multirazzismo mondialista e immigrazionista che vuole forzatamente creare un grande gregge di stupide pecore, tutte uguali. Anzi, approfitto di questo spazio, per annunciare una grande conferenza che terremo a Milano, con l'associazione che raccoglie i re, principi e capi tribali tradizionali africani, che si oppongono allo sfruttamento delle multinazionali mondialiste quanto alla emigrazione di massa dal loro continente. Ospite d'onore sarà il mitico Re Tchiffi Zie, guardate bene chi è sul web...
Ma è stato condannato per queste sue idee... Io voglio essere libero di criticare serenamente la finanza ebraica internazionale (per la sua gestione di moneta, banche e borse) o le scelte politiche dello stato di Israele (il trattamento dei cristiani in Terra Santa o le interferenze nella sovranità della Siria) come posso tranquillamente già criticare la finanza cattolica o l'Arabia Saudita, senza essere accusato e censurato preventivamente. Basta foglie di fico! Ad esempio, se critico politicamente Gad Lerner, Emanuele Fiano o David Parenzo, lo faccio per quello che dicono e che fanno, perché li ritengo dei faziosi compagni giacobini post comunisti, non per la loro appartenenza religiosa, punto. Per fortuna, ci sono tanti ebrei * che la pensano esattamente come me.
* (in privato, chiedendomi di non pubblicare nomi e cognomi, Jonghi mi elenca, facendomeli vedere anche sul cellulare, conoscenti e amici ebrei di destra, alcuni persino di estrema destra, con i quali ha rapporti di sincera stima, che gli hanno espresso solidarietà e sostegno per la condanna ricevuta)
Strano questo riferimento ai giacobini... No, al contrario, è storicamente tutto chiaro: la sinistra utopista, crollato il comunismo, è tornata alle sue origini, al suo mito fondante della Rivoluzione Francese. Ed oggi, come allora, i sedicenti intellettuali radical chic ed i poteri forti della finanza globalista, vogliono imporci la loro "democrazia illuminata", il loro pensiero unico. Allora tagliavano direttamente le teste con la ghigliottina, oggi usano la dittatura del politicamente corretto, leggi liberticide, la censura di mass media e social, processi e sentenze chiaramente politiche contro gli oppositori. Oggi le elite mondialiste, per mantenere il loro potere sulle nazioni, ai popoli devono forzatamente mettere bavaglio e mascherine.
Sta parlando della emergenza pandemia? Certamente si, la semplice diffusione di un virus, grave poco di più di una influenza stagionale (i numeri veri parlano chiaro), è servita a creare un clima di paura, panico e sudditanza psicologica alle autorità costituite. La elite mondialista, dopo aver fatto crollare le economie nazionali, ha subito imposto, prima un clima di terrore mediatico e poi le sue soluzioni sovietiche orwelliane: arresti domiciliari, controlli e vacinazioni obbligatorie di massa, via il denaro contante e divieto di assembramento. Il tutto, ovviamente, "per il bene della umanità", mentre in realtà si stanno impoverendo i popoli e arricchendo solo banche, multinazionali farmaceutiche, oligarchie e potentati economici privati.
Veniamo alla politica nazionale, al governo ed alla opposizione... Questo è il peggior governo della storia italiana. Il PD è il partito mondialista giacobino, i traditori 5 Stelle oramai sono solo degli utili idioti loro servi. Le dimissioni di Matteo Salvini, in quei modi e tempi, sono stati un gravissimo errore politico, che ha causato molti danni alle famiglie e imprese italiane. La Lega ha buone idee e tanti voti ma, purtroppo, salvo eccezioni, una classe dirigente mediocre e inadeguata. A destra vi è un ritorno di fiamma, con la maturazione politica di Giorgia Meloni ed il consolidamento di Fratelli d'Italia. Forza Italia è ancora alleato indispensabile al centro ma, troppo spesso, ha posizioni ondivaghe e compomissorie. La destra radicale è scomparsa dalle urne ma le varie sigle d'area stanno facendo efficaci buone opere sociali e culturali che, nel medio lungo termine, daranno i loro fiori e frutti. Il nostro piccolo movimento Nordestra (con trecento militanti fra Lombardia, Piemonte e Liguria) segue una sua assoluta coerenza politica e ideologica, a differenza dei partiti che si riposizionano continuamente, per fisiologico opportunismo elettorale. Alle elezioni** politiche ero candidato con la Meloni, alle europee abbiamo sostenuto Salvini alleato di Marine Le Pen, ora ci sentiamo nuovamente più vicini a FDI e, per questo, il nostro presidente Matteo Priori (sindaco di Piadena Drizzona, nel cremonese) ha incontrato l'eurodeputato Carlo Fidanza. Prima battaglia comune è la conferma del buongoverno di centrodestra in Liguria e Veneto, poi penseremo alla necessaria riconquista del comune di Milano, con una coalizione allargata (al centro e alla destra), ed un candidato sindaco con un profilo simile a quello di Gabriele Albertini, ovvero di imprenditore borghese ambrosiano, politicamente coerente e rappresentativo.
** (Jonghi è stato dirigente del Movimento Sociale di Milano, di Alleanza Nazionale e della Fiamma Tricolore della Lombardia, per dodici anni amministratore nel Comune di Milano, come consigliere e presidente di zona, più volte candidato alla camera dei deputati, l'ultima volta con Fratelli d'Italia. Amico personale di Mario Borghezio, ha sostenuto l'alleanza della Lega con le destre europee).
Politica estera? La via è quella radicale, postmoderna ed eurasiatica tracciata dal geopolitico e filosofo tradizionalista russo professor Aleksandr Dugin, grandissimo studioso, visionario anticipatore dei tempi. Consiglio a tutti di leggere le sue ultime opere, in Italia tradotte, curate e promosse dagli amici Rainaldo Graziani e Maurizio Murelli della casa editrice Orion Libri. La Russia bianca, cristiana, ortodossa e imperiale di Putin, con la nuova costituzione, è diventata ufficialmente il caposaldo della resistenza della società tradizionale e della famiglia naturale. In questa guerra escatologica mondiale fra il bene ed il male, fra patrioti identitari sovranisti e mondialisti totalitari arcobaleno, il presidente USA Donald Trump e Steve Bannon sono nostri preziosi alleati, e, in questo momento stanno stanando la setta pedofilo satanica che ricatta e comanda il deep state americano. Mentre, mi spiace molto dirlo, Papa Francesco sembra proprio stare dall'altra parte della barricata e con lui la Chiesa Cattolica ufficiale sempre più confusa e arrendevole, mondana e relativista, in profonda crisi, di identità e di consensi. Ultima nota estera: faccio gli auguri al presidente Bashar Assad, da un ventennio alla guida della nazione siriana, che è riuscito a sconfiggere, contro tutte le previsioni, il terrorismo islamico wahabita e salafita ed i loro finanziatori internazionali, assicurando sicurezza e pace al suo popolo, in particolare alle martoriate minoranze cristiane ortodosse, siriache e orientali, che finalmente sono potute tornare libere nelle loro case, scuole e chiese.