lunedì 10 settembre 2012
Intervista a Fulvio Moneta Caglio.
Gianni Spina intervista Fulvio Moneta Caglio.
Una delle probabili “facce nuove” del centro-destra, alle prossime elezioni
politiche: "il duca-conte" Fulvio Moneta Caglio dei Suvich di Bribir, classe
1965, sposato con due figli, doppia laurea in economia commercio e
giurisprudenza, avvocato e commercialista (revisore dei conti), autentico
aristocratico e Cavaliere di Malta, storico dirigente della destra italiana
(MSI, AN, PDL) e consigliere di zona del comune di Milano, già direttore della
Fondazione per il cinema della regione Lombardia, oggi segretario milanese della
gloriosa Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia.
DOMANDA: a così tanti anni
dall'esodo, di cosa si occupa esattamente la storica Associazione Nazionale
Venezia Giulia e Dalmazia? RISPOSTA: gli scopi originali non sono mutati semmai
se ne sono aggiunti dei nuovi. Quelle terre erano italiane per cultura, storia,
tradizione. Sin dal tempo dell’antica Roma e attraverso il dominio di Venezia la
Venezia Giulia e la Dalmazia hanno rappresentato e rappresentano un pezzo di
Italia. Quindi innanzitutto mantenere e trasmettere il ricordo di quelle terre
attraverso manifestazioni pubblicazioni, seminari e quanto altro possa servire.
Adesso a tanti anni dall’esodo l’associazione deve allargarsi a chi, per vicende
familiari, non ne è stato direttamente partecipe e diventare patrimonio
nazionale. Ma non solo ricordi e mantenimento della tradizione, dobbiamo essere
protagonisti, attraverso le istituzioni, di un’opera di presenza in quei
territori che non devono essere più considerati come “stranieri” ma integrati in
un’Europa che fa delle sue radici il punto di forza della sua unità. Infine non
devono essere dimenticati i diritti degli esuli e dei loro discendenti. Eque
compensazioni, come è avvenuto in quasi tutti i Paesi ex comunisti, vanno
garantiti. Su questo nessun cedimento il diritto di essere europei presuppone
che la giustizia valga innanzitutto per chi è stato ingiustamente perseguitato e
spogliato di tutti i suoi beni .
DOMANDA: lei è uomo di
profonda cultura, proveniente da una antica famiglia aristocratica longobarda,
cosa ne pensa di questa Europa? RISPOSTA: non è l’Europa che volevamo. E’ stata
costruita un’Europa di mercanti con l’illusione che l’economia avrebbe trainato
la politica. Non funziona così. L’Europa nasce dalla fusione del pensiero
greco-romano con le migrazioni dei popoli barbari. Quindi la razionalità e il
pensiero unite alla passione e all’ardore. Roma ha conquistato l’Europa
attraverso la civiltà assimilando senza opprimere. Portando strade acquedotti,
terme ma anche il diritto e l’orgoglio di appartenenza. Molte guerre sono state
combattute non contro Roma ma per essere cittadini di Roma. Questa premessa per
dire che l’Europa deve innanzitutto partire dalle sue ragioni culturali. E’
ridicolo, per esempio, pensare che un Paese come la Grecia, per motivi
economici, possa uscire dall’Europa. E’ grazie al pensiero filosofico greco alle
sue istituzioni e alle guerre che ha combattuto contro l’assolutismo persiano
che oggi possiamo parlare di Europa come qualcosa “a sé”. L’Europa deve contare
di più, parlare con una sola voce. Qualsiasi nazione deve essere parte
integrante e non essere lasciata indietro. Non più la supremazia di alcuni, come
la Germania, perché è dalle diversità e dalle tradizioni comuni che l’Europa si
è forgiata nei secoli.
DOMANDA: quale è il suo
giudizio, di simpatizzante di destra, già dirigente di AN e consigliere a
Milano, sulla situazione politica italiana? RISPOSTA: la politica attualmente
non esiste più è stata “commissariata” perché non ha avuto il coraggio di osare.
Non si può vivere alla giornata. Avevamo bisogno di riforme, di un nuovo patto
Stato-cittadino. Di ridare fiducia nelle istituzioni. Di rendere il cittadino di
nuovo fiero di essere italiano. Abbiamo preferito sopravvivere questo ha portato
alla disaffezione alla sensazione che da questo Stato non ci si possa aspettare
nulla e che di conseguenza sia legittimo truffarlo tanto così “fan tutti”.
Dobbiamo ripartire da capo con regole chiare, con il rispetto degli impegni, con
la certezza che chi sbaglia paga ma chi si comporta bene sarà premiato. Solo
così potremo rialzare la testa e riprendere il posto che ci spetta. Io sono
convinto che l’italiano sia pronto non deve più, però, avere cattivi esempi ma
modelli a cui conformarsi e da seguire.
DOMANDA: in molti, singoli
ed associazioni, da tempo, la invitano a candidarsi alle prossime elezioni
politiche del 2013: cosa risponde loro? RISPOSTA: la mia famiglia ha sempre
servito l’Italia in politica nel lavoro sotto le armi. Qualsiasi cosa io possa
fare per la mia Patria lo considero un onore.
DOMANDA: lei è
appassionato ed esperto di cinema: quali film ci consiglia di andare a vedere al
cinema? E Lei, quale ha visto l'ultima volta? RISPOSTA: è vero ho avuto anche
incarichi prestigiosi in quel campo. Devo però ammettere che la maggior parte
dei film cosiddetti “culturali” mi annoiano. Amo l’azione, i film che
trasmettono passione. Andrò a vedere sicuramente il cavaliere oscuro il ritorno.
E nel mio Pantheon metto i film più disparati dal gladiatore, alle relazioni
pericolose da invito a cena con delitto alla carica dei 600. L’ultimo film
visto, che consiglio, è il dittatore.
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